Presentazione
al Presidente della Repubblica del Progetto di autonomia soclastica
"Apprendimento e insegnamento interattivo"
Il 10 aprile 2003 l'IIS (Istituto di Istruzione Superiore)
"A. M. Maffucci" è stato invitato al Quirinale.
La nostra Scuola è stata prescelta dal Ministero
dell'Istruzione perché si distingue, a livello nazionale,
nella didattica della Fisica, grazie al progetto "Apprendimento
e insegnamento interattivo".
Il progetto è diretto dai professori Pietro Cerreta
e Canio Lelio Toglia i quali, adoperando le apparecchiature
della Mostra "Le ruote quadrate", coinvolgono
gli alunni dell'ITC, dell'ISA e del Liceo Scientifico, le
tre Scuole che compongono l'Istituto. In realtà,
si tratta di una collaborazione - resa possibile dalla nuova
Legge dell'Autonomia Scolastica - tra una Scuola, il "Maffucci",
e "ScienzaViva", l'Associazione no-profit che
gestisce la Mostra, di cui gli stessi professori fanno parte.
Per la stessa data il Ministero aveva invitato al medesimo
scopo altre scuole, 9 per la precisione, per i loro progetti
sull’Astronomia, la Geografia e la Fisica.
Il giorno precedente io e altri 19 allievi delle tre Scuole
del Maffucci, accompagnati dal vicepreside, prof. Giovanni
Melaccio e dai professori Cerreta e Toglia, siamo partiti
per Roma. I membri della delegazione meritano di essere
qui ricordati: Valeria Basile, Clementina Capasso, Gerardina
Cesta, Luisa Ciano, Serafina D'Annunzio, Massimo Di Milia,
Giuseppe Di Napoli, Vito Di Napoli, Angelo Gallo, Giuseppina
Gautieri, Riccardo Iannella, Giuseppe Maffucci, Antonella
Maglione, Giuseppina Marchitto, Giuseppina Montano, Roberta
Strollo, Rossella Tita, Gianmichele Toglia, Martina Nicoletta
Zarrilli.
Passata la notte in un albergo della Capitale, ci siamo
levati di buon'ora per arrivare al Palazzo in tempo per
la colazione, svoltasi nel Salone delle Feste. C'è
stato bisogno di un tempo considerevole per accedervi, dovendo
passare attraverso le maglie e i detector del sistema di
sicurezza che protegge il Capo dello Stato.
Subito dopo, in un’altra delle sontuose sale del Palazzo,
una funzionaria del Quirinale ci ha spiegato che la nostra
presenza al Quirinale derivava dal proposito del Presidente
della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di avvicinare i giovani
alle istituzioni, specialmente nella sua dimora ufficiale.
Ogni mese, infatti, alcune Scuole, che si mettono in evidenza
in ambito nazionale per la didattica, sono invitate al Quirinale
per vivere una giornata nella dimora di colui che rappresenta
tutti noi italiani e riassume in sé l'unità
e la continuità dello Stato.
Il Palazzo, come l'incaricata ci ha ancora spiegato, ha
innanzitutto un decoro da mantenere e molte sono le persone
che sono addette a questo compito. Abbiamo avuto modo di
conoscerne alcune, altamente specializzate nel loro settore,
le quali si sono presentate a noi e con grande comunicativa
ci hanno parlato delle mansioni che sono state chiamate
a svolgere: gli addetti al restauro e alla manutenzione
dei mobili; i responsabili dei giardini e, nel contempo,
delle composizioni di fiori freschi che, giornalmente e
nelle occasioni particolari, abbelliscono le sale del Palazzo;
le signore a cui è affidato il compito di rinfrescare
periodicamente e restaurare gli arazzi; i corazzieri, impegnati,
grazie anche all'imponente statura, nella difesa della sicurezza
del Quirinale e in compiti di rappresentanza, allorquando
le delegazioni straniere sono in visita al Capo dello Stato.
Un'altra funzionaria, poi, con l'aiuto di immagini, ha svolto
una lezione di educazione civica riportandoci alla mente
i dieci presidenti che si sono susseguiti dalla proclamazione
della Repubblica ad oggi e gli atti più rilevanti
da loro compiuti. Essa, interrogando noi ragazzi con fare
garbato, ha verificato la conoscenza, nostra e degli allievi
delle altre scuole, della Costituzione e devo dire che il
nostro gruppo si è distinto meritevolmente citandone
a memoria alcuni articoli e suscitando l’ammirazione
dei presenti.
Dopo ciò, quando ormai l'attenzione di noi tutti
dava segni evidenti di stanchezza, abbiamo visto arrivare
un giovine signore che, con un piglio tra il serio e il
faceto, ci ha annunciato che stava per parlarci di un argomento
che ci avrebbe scandalizzato o perlomeno avrebbe sollevato
le nostre riserve, per la poca considerazione che tra noi
italiani esso ha: l'inno nazionale. E, con uno stile accattivante,
muovendosi rapidamente sulla pedana dalla quale ci parlava,
raccontandoci aneddoti, drammatizzando situazioni verosimili
con l'aiuto del pubblico presente, è riuscito a rinnovare
un'attenzione ormai allo stremo.
Ed è stata una bellissima lezione, con la quale abbiamo
appreso l'originalità culturale e musicale del nostro
inno nazionale il quale - diversamente da quelli di altri
Paesi (Francia, Stati Uniti, Germania…) che godono
forse di maggiore apprezzamento - non è copiato da
inni già esistenti ed è stato scritto e musicato
proprio nel periodo di cui ha cantato gli ideali.
L'inno francese, invece, deriva dal "Chant de guerre
pour l'armée du Rhin", che i volontari di Marsiglia
in marcia verso Parigi durante la rivoluzione francese adottarono
come canto e solo nel 1795 divenne "La marsigliese";
quello americano, poi, e quello tedesco sono presi "a
prestito" l'uno da un motivo inglese, l'altro da un
canto austriaco!!!
E alla fine il giovine signore dall'eloquio così
travolgente è riuscito a farcelo cantare. Abbiamo
cantato l'inno con il cuore davvero rivolto verso i valori
nazionali, essendo entrati a poco a poco nell'ottica in
cui gli aspetti musicali, storici e patriottici si fondevano
meravigliosamente.
Anche la rivalutazione dell'inno di Mameli, abbiamo arguito,
è volontà precisa dell'attuale Presidente
della Repubblica.
A questo punto, ed era ormai mezzogiorno, ci è stata
annunziata una sorpresa: l'arrivo del Presidente con la
moglie, la signora Franca. Non tutti i mesi, a causa dei
suoi innumerevoli impegni, egli può salutare gli
studenti in visita al Palazzo. Questa volta siamo stati
proprio fortunati!!
Alla sua presenza due scuole tra le presenti sono state
chiamate ad esporre i loro progetti. E, insieme all’Istituto
Nautico di Viareggio, è stata chiamata la nostra
Scuola!!!
Emozionati ed eccitati nel contempo siamo balzati tutti
in piedi per sistemarci contro la parete laterale della
sala e poter meglio osservare il professore Cerreta che
con Gianmichele Toglia e Luisa Ciano, due studenti dell'IIS,
si avvicinava alla coppia presidenziale per fare loro dono
di un modellino delle ruote quadrate, realizzato per l'occasione
dal maestro falegname Vito Cerreta.
La signora Franca è stata invitata a sperimentare
il modellino, mentre Gianmichele Toglia spiegava le leggi
fisiche che ne stanno alla base. Un oggetto quadrato che
rotola naturalmente su delle gobbe arrotondate desta una
ovvia curiosità. Il Presidente e la moglie sono parsi
molto divertiti e interessati dal fenomeno e hanno chiesto
delucidazioni, che il nostro amico ha dato molto puntualmente.
Luisa Ciano, che è intervenuta subito dopo, ha presentato
il Progetto "Apprendimento e insegnamento interattivo"
che consente agli studenti delle Scuole superiori di Calitri
un particolare approccio sperimentale ai fenomeni della
fisica. Partecipando a questo Progetto noi studenti delle
Scuole di Calitri abbiamo due opportunità, quella
di svolgere un corso esperienziale di Meccanica, Ottica,
Elettromagnetismo, Percezione umana ecc. , che prelude alle
lezioni scolastiche teoriche, e quella di diventare istruttori
di altri ragazzi. Infatti, quando la mostra viene richiesta
in una qualsiasi città italiana, gli studenti che
hanno seguito il corso, sono invitati a loro volta a «formare»
i loro coetanei della Scuola della città richiedente.
Questa «collaborazione tra pari» risulta didatticamente
molto produttiva, tanto che i ragazzi della città
ospitante poi riescono a gestire la mostra sulla sola base
conoscitiva fornita durante questo rapporto paritario.
Il professore Cerreta, nel presentare la nostra Scuola,
ha illustrato il paese di Calitri in cui essa ha sede, descrivendo
la tenacia e la laboriosità dei suoi abitanti. Ha
sottolineato l'importanza della collaborazione tra docenti
e artigiani che consente la costruzione degli exhibit della
mostra e in particolare del modellino che veniva offerto.
Poiché le altre Scuole portavano nomi di personaggi
largamente conosciuti, egli ha ritenuto che fosse opportuno
spendere alcune parole per tratteggiare la figura e l'opera
del Medico calitrano A.M. Maffucci a cui la Scuola è
intitolata, un nome che poteva figurare bene in mezzo agli
altri in quanto apparteneva a uno studioso di livello internazionale
che nell'800 si è dedicato a molti problemi di medicina
e con Koch agli studi della Tubercolosi.
Il Presidente e la Signora Ciampi, al termine dell'incontro,
ci hanno lasciato per ritornare ai loro impegni, non senza
aver prima stretto le mani o scambiato qualche parola con
quelli che si facevano loro incontro al passaggio.
Ci è stata concessa, a questo punto, la visita del
piano nobile del Quirinale. Per gruppi, abbiamo seguito
la guida assegnataci, che ha storicizzato le nozioni di
storia dell'arte che via via ci illustrava, essendo il Palazzo
dapprima residenza estiva di Papa Gregorio XIII e dei suoi
successori al soglio pontificio, in seguito Palazzo Reale
con l'unità d'Italia e, infine, con la scelta repubblicana,
dimora del Presidente della Repubblica. Questi cambiamenti,
come è facile immaginare, hanno comportato variazioni
di stile nella decorazione delle pareti e nell'arredamento
delle stanze.
Ci è stata fatta una presentazione veramente singolare
del Palazzo, anche perché la nostra guida l'ha ancor
più arricchita con aneddoti e piccole storie private
di papi e di re che hanno reso vivi, pullulanti di vita,
gli ambienti che a mano a mano percorrevamo.
Un abbondante pranzo offertoci nel Salone delle Feste e
preparato dagli alunni e dagli insegnanti di due istituti
alberghieri del Lazio è stato l'ultimo momento trascorso
nella dimora del Presidente.
Conclusasi così la nostra visita al Quirinale, siamo
ritornati al pullman sotto una pioggia fastidiosa, ma animati
dal pensiero di voler raccontare a tutti gli eventi di una
giornata davvero particolare.
Antonella Cestone
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Gianmichele Toglia e Luisa Ciano, due studenti dell'IIS,
si avvicinano al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi per fargli dono di un modellino delle ruote quadrate,
realizzato per l'occasione dal maestro falegname Vito
Cerreta. |
Il professore Pietro Cerreta con Gianmichele Toglia
e Luisa Ciano rispondono alla Signora Ciampi durante
la presentazione del modellino delle ruote quadrate. |
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Il professore Cerreta presenta l'IIS "A.Maffucci"
di Calitri al Presidente e alla Signora Ciampi. |
La Signora Ciampi vuol provare, incuriosita, il modellino
delle ruote quadrate. |
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Il salone in cui
è avvenuta la cerimonia. Di spalle il Presidente
e la Signora Ciampi, a destra Gianmichele Toglia e Luisa
Ciano mentre presentano il modellino delle ruote quadrate. |
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